Il protagonista di “Fuori mira” stasera a Milano

Immigrazione, pregiudizi, un thriller e qualche risata. Sono gli spunti di “Fuori mira” (2014) dello svizzero Erik Bernasconi in programmazione in questi giorni al Cinema Beltrade di Milano (www.cinemabeltrade.net). Una vera prima internazionale per una pellicola girata in Alto Adige, uscita finora in Svizzera italiana e presentata allo scorso Festival elvetico di Soletta.

Stasera alle 21.40 sarà presente alla proiezione l’attore protagonista Jean-Christophe Folly, che intepreta Germain, un tassista abusivo di colore che lavora per lo strafattone Stephan (un Alessio Boni che sembra uscito da “Il grande Lebowski”). Il giovane, che ha una relazione con la parrucchiera Jessica (Martina De Santis), è al centro di una storia a incastri che si sviluppa nell’arco di meno di 24 ore. È una calda giornata estiva in Ticino, il giorno più caldo dell’anno ripetono alla radio, sulla falsariga di “Fa’ la cosa giusta” di Spike Lee. Una mattina rientrato da un turno notturno, dopo aver dimenticato il cellulare sull’auto, l’uomo se ne sta tranquillo sul terrazzo a bagnare i fiori quando viene colpito di striscio da alcune pallottole sparate da distanza con un fucile con il silenziatore. Germain non è molto ben visto nel condominio e non trova aiuto subito, intanto il tranquillo quartiere residenziale, dove parecchi stranieri convivono con persone originarie del luogo, entra in agitazione.

La paura e l’ansia si diffondono, anche perché non si tratta degli unici spari della giornata. I benpensanti sono allarmati, arriva subito la polizia che non sa come indagare (c’è una poliziotta che ricorda la protagonista di “Fargo”) ed è un po’ imbranata. Su tutto sembrano regnare il caso e l’errore. Intanto tre ragazzini avevano trovato armi in casa di uno di loro e sparato per gioco. E i residenti organizzano una spedizione punitiva contro gli stranieri e ci scappa il morto. Poi arriverà una pioggia che rinfresca.

Un film con tanti riferimenti al cinema americano indipendente anni ’90, ben scritto e congegnato, che tratta con sufficiente leggerezza, con ironia, alternando dramma e commedia (a tratti grottesca) un tema attualissimo. Riesce a mettere in ridicolo l’ipocrisia, come il vicino che crede di non essere visto quando lascia i rifiuti fuori dal cassonetto e poi è sempre pronto ad accusare gli altri. Tra i momenti più godibili quando due immigrati lo smascherano in un negozio cantando “Illegal” e parafrasando la canzone di Manu Chao. Un film corale con tanti attori – Lino Capolicchio, Roberto Citran, Pia Engleberth, Francesco Brandi, Anita Kravos, Ippolita Baldini, Roberta Fossile, Edmond Budina – opera seconda del regista ticinese che aveva esordito con “Sinestesia” (2010).

Nicola Falcinella

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