Sarà una Mostra del cinema di Venezia all’americana. La 73° edizione del festival più antico del mondo, in programma dal 31 agosto al 10 settembre, ha annunciato un programma sulla carta interessante e con qualche titolo inatteso. Per primo “Jackie” del cileno Pablo Larrain con Natalie Portman nel ruolo di Jackie Kennedy: un titolo che è tra i principali favoriti per il Leone d’oro. In gara, su 19 totali, ci sono nomi importanti, alcuni dei quali in parabola discendente, come Emir Kusturica che presenta “On The Milky Road” con Monica Bellucci: un cineasta i cui lavori più recenti non sono stati all’altezza del suo talento, ma può avere sempre pronto il colpo della rinascita. E ci sono tante novità, con ben 12 autori che non avevano mai concorso per il Leone. Tra i grandi l’attesissimo e chiacchieratissimo documentario “Voyage of Time” di Terrence Malick, “Les beaux jours d’Aranjuez” di Wim Wenders, “Rai – Paradise” di Andrei Konchalovsky e il filippino “The Woman Who Left” di Lav Diaz, finalmente promosso anche al concorso veneziano (dove ha già vinto la sezione Orizzonti) dopo i premi a Locarno e Berlino. Tre sono gli italiani in gara, due inediti e un ritorno: “Spira Mirabilis” di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti, tra i nostri documentaristi di punta, “Piuma” di Roan Johnson e “Questi giorni” di Giuseppe Piccioni (scomparso dai radar dei grossi festival dopo i premi veneziani a “Luce dei miei occhi”). Film d’apertura e chiusura sono stelle e strisce: rispettivamente “La La Land” di Damien Chazelle e “The Magnificent Seven” di Antoine Fuqua, entrambi con cast importanti. Si aggiunge che più di un terzo dei film in competizione sono americani: il desiderio di fare poker di Oscar dopo “Gravity”, “Birdman” e “Il caso Spotlight” è chiaro.
Incuriosisce “Nocturnal Animals” ritorno di Tom Ford dietro la macchina da presa dopo il bel “A Single Man”, da tener d’occhio “Frantz” di Francois Ozon, “The Bad Batch” di Ana Lily Amirpour (“A Girl Walks Home Alone At Night”), “Une vie” di Stephane Brize (“La legge del mercato”) e l’unica opera prima “El Cristo ciego” del cileno Christopher Murray.
Fuori concorso sono stati selezionati 17 lavori, tra i quali sette sono documentari: per l’Italia “The Young Pope” di Paolo Sorrentino, “Tommaso” di Kim Rossi Stuart (che sarà giurato), “Assalto al cielo” di Francesco Munzi e “Our War” di Bruno Chiaravallotti, Claudio Jampaglia e Benedetta Argentieri. Ancora “The Bleeder” del canedese Philippe Falardeau, “Hacksaw Ridge” di Mel Gibson, “Planetarium” di Rebecca Zlotowski, “The Journey” di Nick Hamm”, A jamais” di Benoit Jaquot, Monte” di Amir Naderi girato in Italia, “Austerlitz” di Sergei Loznitsa e “One More Time With Feeling” di Andrew Dominik con Nick Cave.
“Orizzonti”, che era la sezione più sperimentale della Mostra, presenta 19 lavori: due italiani – il documentario sugli esorcisti “Liberami” di Federica Di Giacomo e “Il più grande sogno” di Michele Vannucci con Alessandro Borghi – , “Ku qian – Bitter Money” del cinese Wang Bing, “Laavor Et Hakim – Through the Wall” di Rama Burshtein e il documentario “Dawson City: Frozen Time” di Bill Morrison. Per finire 16 cortometraggi, compresi “Stanza 52” esordio registico dello scrittore e sceneggiatore Maurizio Braucci, “Colombi” di Luca Ferri e “Molly Bloom” di Chiara Caselli.
Nicola Falcinella
73° Mostra di Venezia: il programma punta di nuovo all’Oscar
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