“Non essere cattivo”: già finita la corsa all’Oscar

Vittime illustri, compreso il concorrente italiano, al primo sfalcio verso l’Oscar per il miglior film in lingua straniera. L’Academy ha annunciato i nove titoli che a gennaio si contenderanno le cinque nomination. Escluso, ma era abbastanza nelle cose, “Non essere cattivo” di Claudio Caligari, c’è però il film di un altro italiano, “Labyrinth of Lies – Il labirinto di bugie” del milanese Giulio Ricciarelli che batte però bandiera tedesca. Esclusi molto in vista sono “The Assassin” dell’hongkonghese Hou Hsiao-hsien, già premiato a Cannes, ed “El Club” di Pablo Larrain, premiato a Berlino. Tra i nove domina l’Europa, con ben sette presenze: gli unici intrusi sono il colombiano “Embrace of the Serpent” di Ciro Guerra e il giordano “Theeb” di Naji Abu Nowar.

Il favorito d’obbligo è ora “Mustang” di Deniz Gamze Ergüven, in gara per la coproduttrice Francia, mentre regista, situazioni e storia sono turche. Un buon film, molto basato sull’energia ribelle delle cinque adolescenti protagoniste, che non si voglio piegare alle decisioni tradizionaliste di nonna e zio che le vogliono rinchiudere in casa e distinare a matrimoni combinati. I due rivali più accreditati di “Mustang” sono l’ungherese “Son of Saul – Il figlio di Saul” di László Nemes, rivelazione dell’ultimo Cannes dove ha preso il Gran Prix e in uscita italiana a gennaio, e il belga Dio esiste e vive a Bruxelles – The Brand New Testament” di Jaco Van Dormael. Completano il lotto il discreto danese “A War” di Tobias Lindholm, “The Fencer” di Klaus Härö e l’irlandese “Viva” di Paddy Breathnach
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Nicola Falcinella

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